Thursday, May 16, 2013

Intervista a Gennaro Marchese

di Gianfranco Catullo

Partiamo dalle origini. Raccontami come nasce Gennaro Marchese make-up artist
Giovanissimo, avevo appena 16 anni, decisi di lasciare Palermo per cercare fortuna a Milano. Iniziai subito a lavorare come modello, e questo mi ha permesso di viaggiare moltissimo ed entrare in contatto con i personaggi della scena internazionale dello spettacolo. Nonostante il lavoro andasse a gonfie vele e le prospettive per il futuro fossero rosee, la mia autentica passione restava la pittura, l'estetica e l'arte in generale, quindi pian piano ho accantonato l'idea di fare il modello per potermi dedicare alla formazione di truccatore. A 21 anni quindi, dopo aver completato gli studi, mi sentivo pronto per mettere in pratica ciò che avevo imparato, e senza pensarci troppo, decisi
di trasferirmi nella Capitale.

Dunque la tua carriera di truccatore delle star è cominciata a Roma. Quale è stato il tuo primo lavoro importante?
E' vero, a Roma ho conosciuto Pino Pellegrino, notissimo casting director (lavora con Ferzan Ozpetk, Pier Luigi Pingitore, Manetti Bros e tanti altri, NdR), che scommise su di me affidandomi un importante servizio di nudo artistico fotografato da Roberto Rocchi. Ricordo ancora il nome della modella, Vesna, una giovanissima ragazza piemontese. Subito dopo ho conosciuto Alberto Tarallo, agente di Pamela Prati,  Eva Grimaldi e Donatella Rettore, che mi permise di lavorare, oltre che con PlayMan e altre riviste internazionali, nelle produzioni cinematografiche di "Mary per sempre" e "Ragazzi fuori" e di truccare personaggi internazionali come Britney Spears, Lele Marlin, Naomi Campbell, Linda Evangelista, Ivana Tramp, Laura Chiatti (e qui lo interrompo dato che la lista sarebbe stata molto più lunga...NdR).

Qual è la chiave del tuo successo? Quali sono le caratteristiche che ti rendono diverso dai tuoi colleghi?
Come dicevo prima, sono sempre stato attratto dall'arte, dalle sfumature dei colori e da tutto ciò che è bello e generato dal cuore, quindi per me un viso da truccare equivale ad un quadro da dipingere e proprio come un quadro potrà diventare eterno se sarà fotografato. La mia mano sul viso si muove in maniera spontanea, fluida, leggera, solo così il risultato finale risulterà del tutto naturale.

Nel tuo settore c'è possibilità di sperimentazione? Che tipo di trucco chiedono le spose, classico, naturale o moderno?
Se la "tela" lo permette, è anche possibile sperimentare, ma tieni presente che quando lavori soprattutto con i vip, devi riuscire a mantenere invariata la loro immagine, cioè le caratteristiche del loro viso che tutti conoscono e che da sempre li caratterizzano. Questo discorso vale comunque per tutte le spose anche se ci sono delle eccezioni: ad esempio Donatella Rettore al suo matrimonio mi chiese espressamente di farle un trucco con glitter, quindi molto evidente, ma che a mio avviso fu  indovinatissimo perchè ben si addiceva al suo temperamento aggressivo.

Ci sono due tipi di fotografia di matrimonio: classico e fotogiornalistico, hai preferenze in merito? La sposa dovrebbe truccarsi in maniera differente per meglio adattarsi allo stile di ripresa?
Le foto classiche come lo scambio degli anelli o l'arrivo in chiesa non possono mancare, ma adoro anche la ricerca del dettaglio che in molti casi può essere molto divertente e spontanea, come pure la foto di una sposa che gioca e sorride con i bambini: la trovo molto romantica.  Di sicuro non mi piacciono le pose forzate come la sposa sul lettone di casa o i parenti casomai a tavola mentre mangiano. I miei gusti prediligono sempre la sobrietà, come ovviamente anche nel trucco. Quindi un secco "no" all'esagerata ricercatezza, agli orpelli, se non in qualche raro caso, "no" alla volgarità e soprattutto "no" ai cattivi consigli.

Credo di aver capito e non posso darti torto: vuoi dire che il giusto consiglio è importante almeno quanto il trucco? Puoi farci invece qualche esempio di cattivo gusto?
Ovviamente non posso dire i nomi, ma ad un matrimonio recente e molto noto, ho visto uno sposo vestito di bianco con cilindro e pelliccia di volpe! Senza contare ovviamente tutte quelle spose non proprio altissime vestite con abiti enormi, velo e bouquet dai colori accesissimi...Il compito di chi trucca, veste o fotografa, è anche e soprattutto quello di consigliare.

Qualche consiglio di bon ton rivolto alle spose?
Il mio motto è semplificare e comunque abbinare un trucco particolarmente complesso solo in presenza di abiti e situazioni volutamente particolari, diversamente meglio un abito essenziale, nessun diadema, unghie assolutamente non lunghe al massimo con il french, meglio se con i guantini. Farei addirittura a meno del bouquet oppure ne sceglierei uno semplice, con fiori d'arancio, camelie o un mazzo di calle bianco.

Progetti per il futuro?
Il mio sogno è quello di realizzare una mia linea di cosmetici, ma non è un'impresa facilissima da realizzare. Sicuramente ci vorrà del tempo, quindi non demorderò e farò tesoro di ciò che ho imparato nel corso degli anni per affrontare meglio il futuro. Anzi, ho più di una cosa in cantiere di cui però non posso ancora parlarti...

Bene, allora la prossima volta ricominceremo proprio da qui. Grazie e a presto.
Certo, sarà un piacere. Grazie a te e buon lavoro.

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