Thursday, May 16, 2013

Micnova flash trigger MQ-FT-C

di Gianfranco Catullo

I principali sistemi flash TTL  odierni  sono in grado di comunicare tra loro attraverso trasmettitori/ricevitori incorporati ad infrarossi. Questa funzionalità permette di allestire a costo zero un sistema di flash multipli in grado di gestire schemi di illuminazione complessi e del tutto slegati dalla fotocamera. I flash comunicano tra loro mantenendo l’automatismo TTL e possono sincronizzarsi addirittura su tutti i tempi di scatto. Ma c’è anche qualche limite, come la portata utile che non va mai oltre i 20 metri
circa e la direzionalità del fascio a raggi infrarossi. Per ovviare a questi inconvenienti si rende necessario l’utilizzo di trigger a radiofrequenza, che non hanno limitazioni di trasmissione entro il proprio range di utilizzo e possono essere usati per svariate decine di metri in interni come in esterni o addirittura attraverso le pareti di stanze ed edifici.

Il panorama dei telecomandi a radiofrequenza per flash oggi è quanto mai ampio. Il kit Micnova wireless flash trigger MQ-FT-C, oggetto della prova, si pone come una valida ed economica alternativa ai rinomati Pocket Wizard, Phottix et similia. Il kit è composto da: un trasmettitore con slitta flash in acciaio, un ricevitore dotato di attacco a vite con slitta in plastica oltre che da una nutrita serie di cavetti per l’utilizzo con le principali reflex in circolazione e i flash da studio. Le caratteristiche tecniche parlano di una portata utile di 200 metri (che verificherò sul campo), di ben 16 canali di frequenza regolabili tramite quattro micro-switch e di un sincro flash massimo di 1/250 di secondo. Una funzione sicuramente interessante è quella di poter trasformare il trasmettitore in scatto a distanza, utilizzando cioè il ricevitore connesso alla reflex tramite il cavetto fornito in dotazione e il trasmettitore come pulsante di scatto remoto. Il livello costruttivo è abbasatanza buono e le dimensioni sorprendentemente contenute. L’alimentazione è assicurata da due pile ministilo per i ricevitori (come sempre ho usato pile ricaricabili al ni-mh) e di una CR-2 al litio per il trasmettitore. Quest’ultimo non ha un tasto di accensione vero e proprio ed entra in funzione non appena si preme anche parzialmente il tasto di scatto della reflex. Il ricevitore ha invece un tasto on/off che accende un led intermittente di colore rosso posto superiormente che diventa di colore verde non appena viene premuto il tasto della reflex, segno dell’avvenuta  comunicazione. 

Notate bene che siamo in presenza di trigger manuali, quindi qualunque automatismo TTL non potrà essere utilizzato e la potenza del flash andrà regolata manualmente. Ad esempio, nel caso di un flash della serie Speedlite di Canon si dovrà impostare la modalità manuale e regolare la potenza tramite il pannello di controllo del flash. Una piccola accortezza è quella di disabilitare lo spegnimento automatico dello Speedlite tramite le Custom Functions perché il ricevitore non può riattivare il flash dalla modalità stand-by. 



Durante la prova ho usato un trasmettitore e due ricevitori mantenendo le impostazioni standard dei canali di frequenza. Ho cercato di mettere i trigger nelle peggiori condizioni di utilizzo come ad esempio in prossimità di router wireles, cellulari, ripetitori di telefonia mobile e apparecchiature audio per alta fedeltà: non ho mai notato anomalie o vuoti di funzionamento. Ho quindi effettuato due test di trasmissione a lunga distanza per verificarne la portata reale. Il primo test si è svolto in un parcheggio sotterraneo dove, dopo aver calcolato 100 metri con un doppio decametro,  ho posizionato su di un cavalletto un flash con ricevitore. Mi sono quindi allontanato prima di 50 e poi di 100 metri facendo scattare più volte il flash. In queste condizioni, da qualunque angolo ed anche con ostacoli interposti tra me e il flash come sottili pareti in muratura e autovetture, i trigger hanno sempre funzionato. Il secondo test si è svolto invece all’aperto in un tratto di strada lungo  200 metri, posizionando un flash all’interno della mia auto e un altro in un appartamento al quarto piano, in prossimità di una finestra. L’esito del test è stato a dir poco imbarazzante. I flash hanno funzionato praticamente sempre. 



I 200 metri sono subito sembrati un obiettivo facilmente raggiungibile dal kit Micnova, tanto che mi sono dovuto allontanare di ulteriori 30 metri, fino a quando un muro non mi ha obbligato a fermarmi. Il flash posizionato nella mia auto ha sempre funzionato, invece quello al quarto piano, comandato da una distanza di poco superiore ai 230 metri ha iniziato talvolta a non scattare.  Riassumendo posso affermare che la portata effettiva dei Micnova in campo libero è pertanto di ben 230 metri.  L'unica nota negativa che ho riscontrato riguarda la sporadica mancata sincronizzazione con tempi più rapidi di 1/160 di secondo.

Ma in quale genere di fotografia possiamo usare questo kit? Prima di tutto nello still-life, in abbinamento a flash da studio ma anche ai classici flash Canon Speedlite. Il beneficio sarà duplice e subito evidente: niente fastidiosi cavi in giro per la sala di posa e possibilità di posizionamento delle torce praticamente infinita. Li consiglio inoltre per la fotografia di matrimonio e di ritratto, in particolare posizionando il soggetto a distanza e illuminandolo in maniera del tutto indipendente rispetto allo sfondo per ottenere un effetto suggestivo (ad esempio sottoesponendo il cielo e i palazzi ed esponendo correttamente il soggetto). Ma i campi di utilizzo sono davvero infiniti.
Caratteristiche tecniche di tutto rispetto, facilità di utilizzo, costanza di risultati e prezzo abbordabile fanno dei Micnova MQ-FT-C un vero “best buy”. Ringrazio Maurizio Longo di Camera Service Roma che mi ha fornito gli esemplari per la prova.

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