Thursday, May 16, 2013

Canon EF 100 f/2.8 macro IS L

di Gianfranco Catullo

Attualmente nel listino Canon Italia sono presenti ben sette ottiche Macro: l' EF 50/2.5 (che raggiunge il rapporto 1:1 mediante l'utilizzo del convertitore dedicato ), l' EF-S 60/2.8 USM Macro, il particolarissimo MP-E 65/2.8 Macro, l'EF 180/3.5 L USM Macro, l'EF 100/2.8 USM Macro e il nuovissimo EF 100/2.8 L IS USM Macro oggetto di questa prova. Verrebbe spontaneamente da chiedersi il motivo dell'uscita di una seconda ottica 100 mm che va
ad affiancare quella già esistente, e la risposta è presto detta. Le differenze sostanziali sono caratterizzate dalla presenza di uno stabilizzatore ottico d'immagine di ultimissima generazione, della costruzione tropicalizzata e della presenza di una lente UD che assicura prestazioni ottiche superiori.

L'obiettivo si presenta molto robusto eppure incredibilmente leggero. Maneggiando ottiche appartenenti alla serie "L" ("L" sta per "Luxury") ci si rende subito conto della costruzione no-compromise dovuta all'ampio utilizzo di metallo e plastiche particolarmente robuste, alle guarnizioni anti-umidità e ai gruppi ottici caratterizzati dalla presenza di molte lenti che ne fanno lievitare il peso rispetto ad altri obiettivi non professionali. Eppure, con mia grande sorpresa, pur disponendo di ben 3 lenti in più rispetto al 100/2.8 USM Macro, di uno stabilizzatore ottico e di guarnizioni in gomma, il peso si ferma a soli 625 grammi, davvero un gran bel risultato. L'ergonomia, neanche a dirlo, è ottima: la ghiera di messa a fuoco, ben dimensionata, scorre fluida e senza indecisioni e la presa, sempre sicura,  trasmette una marcata impressione di solidità.


La messa a fuoco,  dotata di un limitatore a tre posizioni, è affidata ad un motore USM ad anello (Ring USM) ed è istantanea,  precisa e quasi inudibile. Insomma, tra le più veloci e silenziose che abbia mai provato. Come scrivevo poc'anzi, lo stabilizzatore d'immagine è del tipo più recente, cioè "ibrido", dato che affianca alla presenza di un sensore di velocità angolare un accelerometro deputato a compensare le vibrazioni verticali tipiche della macrofotografia, e ciò si traduce in un recupero fino a ben quattro stop. Quest'obiettivo infatti, pur essendo predisposto per l'utilizzo su cavalletto (è presente la scanalatura per accogliere un anello adattatore con passo a vite per cavalletto) è adattissimo alla fotografia macro itinerante, cosa non da poco se si vuole viaggiare leggeri o lontano casa e non si vuole portare con se attrezzature aggiuntive. Dalle prove che ho effettuato posso dire che alla minima distanza di messa a fuoco, con un buon polso fermo è praticamente impossibile notare il mosso con tempi più veloci di 1/30, invece tra 1/15 e 1/5 di secondo c'è una percentuale di scatti utilizzabili di circa il 40%. Un risultato sicuramente eccellente, anche in considerazione del fatto che a distanze superiori dal soggetto la situazione ovviamente tende a migliorare. 

Test stabilizzatore: 1/8,  mano libera

Dunque grazie allo stabilizzatore, al peso contenuto e alla tropicalizzazione non posso fare che altro che consigliare questo obiettivo ai fotografi più avventurosi, camminatori e noncuranti delle condizioni climatiche avverse. Tuttavia, pur essendo un obiettivo macro, potrebbe essere usato con soddisfazione anche per generi di fotografia più tranquilli come il ritratto e la fotografia di scena. Essendo infatti dotato di un diaframma a ben nove lamelle, lo sfocato (per gli esterofili "bokeh") è molto uniforme e piacevole e anche i punti-luce assumono un aspetto pressoché circolare. La presenza dello stabilizzatore d'immagine invece lo rende adatto alla fotografia di scena e quindi in luce ambiente, come appunto in teatro, sempre che gli attori non si muovano troppo velocemente. Personalmente l'ho utilizzato per fotografare un concerto in cui l'illuminazione era davvero carente, non rimpiangendo affatto la mia solita attrezzatura e beneficiando dell'ottima velocità e precisione della messa a fuoco.

Ma veniamo alla nitidezza. Chi acquista questo genere di ottiche è sicuramente interessato alla resa a tutta apertura, ma forse ancora di più a quella con diaframmi molto chiusi, dato che la profondità di campo nella macrofotografia è sempre piuttosto ridotta. Bene, per fortuna stavolta vi darò soltanto buone notizie: la resa è ottima a tutta apertura, perfino ai bordi, diventando eccellente ai diaframmi intermedi e rimanendo comunque perfetta anche ai diaframmi più chiusi nonostante i fisiologici e tristemente noti fenomeni di rifrazione ottica. Anzi, l'incisione è talmente elevata a f/2.8 che i ritrattisti dovranno agire in post-produzione per ammorbidire il dettaglio sull'incarnato, a meno che non abbiate la fortuna di fotografare una modella dalla pelle davvero perfetta. 

Test nitidezza: f/2.8
Test nitidezza: f/5.6
Test nitidezza: f/11

Anche la resa in controluce non lascia spazio a critiche di sorta. Ho testato l'obiettivo nella condizione più sfavorevole possibile puntandolo direttamente contro il sole rilevando pochissimo flare, e comunque non ho mai notato importanti perdite di contrasto, segno che il nuovo schema ottico e il trattamento antiriflesso super-spectra di Canon lavorano in buona sinergia tra loro.  Per limitare invece l'ingresso di riflessi parassiti laterali viene fornito in dotazione il tutt'altro che piccolo paraluce ET-73, rivestito internamente di Nylon nero come da prassi. Nella confezione troverete ovviamente anche la borsa morbida LP1219  con la tipica finitura "L". In conclusione posso dire che questo nuovo Canon EF 100/2.8 IS USM Macro mi è davvero piaciuto.

Compatto, resistentissimo eppure leggero, con una resa ottica ottima a tutte le aperture e con uno stabilizzatore ibrido di ultima generazione che ne permette l'impiego anche a mano libera a distanze ravvicinate o in condizioni di scarsa luminosità. Pur essendo un'ottica dedicata ai fotografi naturalisti professionisti, ben si presta ad un utilizzo più tranquillo come la ritrattistica, la fotografia di scena e lo still-life di oggettistica commerciale come piccoli gioielli.

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